Sempre più proiettati in un mondo molto avanzato dal punto di vista tecnologico e sempre più aperto alla straordinaria vocazione della scienza di fare in modo che ci sia, a tutti i livelli produttivi, un incredibile ed evidente miglioramento delle condizioni di vita di ogni singolo utente che, recandosi al mercato, pone al centro della questione un suo particolare interesse o una sua esigenza.
In tutti i campi, anche in quello della musica e di tutte le produzioni ad essa legate, ci si interroga su come fare a migliorare il livello di qualità dei prodotti già in vendita e in uso da tempo. E in effetti, la capacità di rendere ancora utili e contemporanei alcuni dei principali strumenti legati alla musica e che, da tempo immemore, sono sul mercato e che potevano forse sparire di fronte ad un aumento della concorrenza, sta diventando uno dei must nel settore specifico.
L’esempio lampante di tutto questo nuovo percorso, che del resto va avanti da diversi anni, è quello legato ai giradischi.
Cosa sono i giradischi
E’ particolare doversi chiedere se davvero qualcuno non sappia cosa siano i giradischi. Eppure, nell’epoca dei podcast, delle musica in rete e delle multinazionali della vendita dei prodotti musicali in formato digitale, la sola idea di disporre di uno strumento tangibile, fisico, e concreto per ascoltare musica sembrerebbe sorpassata.
Invece non è così, anzi. Accanto agli impianti stereo hi-fi, infatti, uno strumento intramontabile come il giradischi è da tempo tornato di moda, e non soltanto per un discorso legato a logiche vintage di appassionati di strumenti classici che vogliono godersi della buona musica alla vecchia maniera.
Il punto è anche che oggi il giradischi è riuscito a rigenerarsi e a tornare sul mercato riproponendosi tramite una forza, quella di ricollegarsi alla tecnologia attuale facendo mescolare tecniche e strumentazioni della ultima generazione del modo di ascoltare musica alla tradizione degli strumenti storici come appunto è il giradischi.
Oggi possiamo dire che di base possiamo distinguerli in due tipi, quello manuale e quello automatico, che permette di poter scegliere poi su diverse altre sotto categorie.
Per distinguerli, e per vedere quali sono i migliori, occorre valutare le loro caratteristiche.
Giradischi manuali e automatici
La definizione che distingue da un lato il giradischi manuali dai giradischi automatici è di per se chiara e facile da intuire, dal momento che indica il modo in cui il funzionamento dello strumento e dunque l’ascolto della musica si sviluppa, dunque con azionamento diretto e manuale e invece in modo automatico.
Ma in che modo i giradischi di un tipo e dell’altro possono essere analizzati? In questa ottica possiamo dire che, analizzando i giradischi di tipo manuale
di norma molti esperti ci consigliano di puntare su giradischi che, tradizionalmente indicati per l’ascolto dei classici vinili, siano dotati di un sistema di pre amplificazione che, nello stesso momento, si concentrino su un sistema con presenza di una puntina anti skating, che in gergo serve per una riproduzione audio di qualità.
Nello stesso momento, quando si parla di giradischi in linea di principio bisogna puntare su alcuni elementi cruciali come
un sistema di ascolto di suono profondo, sempre tramite la modalità di preamplificazione, che, nello specifico, sia in grado di amplificare in modo elettronico il segnale di tipo analogico che ne deriva e dunque generare un suono classico che tuttavia produca una qualità elevata e attuale pur se non impedisca di godere l’effetto vintage tipico del giradischi.
E ancora, poi, occorre ricordarsi di puntare sulla presenza di materiali durevoli, dal momento che il giradischi, quale che sia il materiale con cui è fatto, deve garantire una resistenza e una sicurezza di uso nel tempo.
Come detto, oggi i giradischi fanno sposare tra di loro alcuni fattori clou come il classico con il moderno, e lo di evince dalla tipica funzione di registrazione da usb o anche pc o Mac per convertire i vinili in formato mp3. Insomma una vera e propria conversione che consente di poter digitalizzare la musica da un vinile senza perdere il fascino della tradizione.
Migliori giradischi automatici
Alternative di giradischi
In linea di massima, per chi punta ad un giradischi dalla linea classica non bisogna però dimenticare la qualità tecnica di alcuni elementi come quelli della sincronizzazione degli altoparlanti, oppure la resistenza di un solido piatto, di norma fatto di alluminio con braccio in metallo rigido, per poter garantire un ascolto pulito e sicuro.
Alla stessa stregua, la tecnologia attuale la si evince da dispositivi come quello del pre amp integrato per collegare il giradischi ad altri device e nello stesso tempo la presenza di un ingresso audio per jack da 3.5 per cuffie e un adattatore universale AC.
Altri elementi da valutare sono la trasmissione a cinghia e il sistema per la stabilizzazione rotazionale per un suono di qualità con la modalità di avvio automatico.
Di norma stiamo parlando di
un giradischi in vinile a 3 velocità che disponga di un sistema di altoparlanti stereo in grado di garantire, quale che ne sia il produttore, un suono pulito e ricco per dischi in vinile a velocità 33/45/78 Rpm.
Fondamentale anche in questi modelli anche la chance di salvare la musica sul computer tramite modalità USB, o CD o semplice cavo per PC. Occhio anche alle prese RCA che permettono di collegare altri amplificatori o sistemi stereo per una qualità di ascolto migliore.
Modelli di giradischi in automatico
Le differenze tra modelli, come quelle tra giradischi manuali o automatici è per esempio sulla tecnologia che alcuni di questi possono avere. Come per esempio
la modalità in grado di renderli pronti all’uso: in sintesi molti giradischi oggi dispongono di un sistema di altoparlanti stereo integrati in grado di poter riprodurre i dischi immediatamente dopo aver fatto partire il dispositivo senza dover collegare altoparlanti o amplificatori aggiuntivi.
La possibilità di passare ad un ascolto di musica in formato analogico e digitale in modo semplice e intuitivo e immediato poi fa la differenza: questo avviene tramite sistemi di codifica integrata, con i segnali sonori che possono essere digitalizzati e trasferiti in modo automatico via USB tramite il computer in formato MP3.
Dunque è la versatilità l’aspetto fondante attorno al quale molte scelte vengono compiute. E in tal senso
la possibilità di collegare sorgenti audio differenti come lettori MP3 o computer portatili. Di norma si parla di apparecchi dotati di tre impostazioni di velocità, che permettono a tutti i dischi in vinile di venire utilizzabili, in qualsiasi entità, dai 33, 45 o 78 giri.
Come detto è sempre strategica la presenza di un collegamento per una uscita stereo RCA posteriore, e in questo senso il segnale audio può essere quello di altoparlanti esterni o di un altro impianto stereo hi-fi.
Altre indicazioni tecniche portano a ricordare invece poi il tracciamento migliorato e la risonanza ridotta per un suono più netto. In questo caso, tutto dipende dalla qualità tecnica e tecnologica della strumentazione di cattura del suono e dalla qualità della penna a diamante sostituibile.
Sono altresì importanti gli strumenti che portano alla riduzione del rumore di fondo, oppure le tecniche di pre amplificazione del suono e, come ricordato, la conversione dei dischi in file audio digitali scaricando e usando un software di registrazione gratuito compatibile con Mac e PC.
Occhio infine poi ad alcune altre indicazioni medie. Al consumo energetico di base intorno ai 1,5 W. Alle dimensioni, agli accessori inclusi extra, alla presenza di uan doppia RCA, agli adattatori e ai coperchi anti polvere, e anche alle modalità di collegamento via bluetooth.
Da questo punto di vista si parla di una tecnologia, come sappiamo, che è in grado di trasferire file digitali da un supporto all’altro ma senza l’ausilio di alcun cavo diretto.